La scuola accoglie tutti i bambini e le bambine riconoscendo le diversità sociali ed individuali di cui sono portatori e salvaguardandone l’identità culturali. Per favorire il rapporto tra le famiglie straniere e l’istituzione scolastica e rendere più efficace l’inserimento dei bambini stranieri la scuola prevede percorsi specifici ai fini della “conoscenza, il riconoscimento e la valorizzazione delle diversità che si possono riscontrare nella scuola stessa e nella vita sociale in senso ampio” (orientamenti 1985)
La scuola dell’infanzia si impegna affinché i bambini, come singoli e in gruppo, si rendano disponibili all’interazione costruttiva con il diverso (indicazioni nazionali per i piani personalizzati delle attività educative nella scuola dell’infanzia).
Infatti spesso la scuola dell’Infanzia è il primo luogo in cui i bambini, sia italiani che stranieri, sperimentano l’incontro con persone provenienti da culture diverse dalla propria. L’educazione interculturale si propone di favorire tale incontro promuovendo la valorizzazione delle diversità e la dimensione dell’antirazzismo. E’ possibile operare contro l’insorgere di pregiudizi, stereotipi o visioni etnocentriche agendo sia sul piano cognitivo, fornendo cioè informazioni e promuovendo atteggiamenti di apertura e sensibilità rispetto alle culture differenti, sia attraverso la dimensione affettiva e relazionale, facendo sperimentare ai bambini il contatto e la condivisione di esperienze con soggetti appartenenti a culture diverse.
L’intercultura è dunque una prospettiva trasversale alle varie attività scolastiche ed è orientata a “favorire il confronto, il dialogo e il reciproco arricchimento entro la convivenza delle differenze” ( La via italiana per la scuola interculturale e l’integrazione degli alunni stranieri, 2007; linee giuda per l’accoglienza e l’educazione degli alunni stranieri.)